Dal 1955 manteniamo la promessa…
La storia
Tutto ebbe inizio con l'arrivo a Terzo di Aquileia di un nuovo giovane parroco, don Rino Cocolin, proveniente dalla vicina cittadina di Cormons era l'11 novembre del 1951, successivamente diverrà arcivescovo di Gorizia il 26 giugno del 1967 con il nome di Pietro Cocolin fino alla sua morte avvenuta l'11 gennaio 1982. A Cormons don Rino aveva fatto esperienza dello scautismo già attivo in quella cittadina. Fu così che don Rino propose il metodo educativo dello scoutismo a alcuni giovani di Terzo , Grado ,Aquileia , Cervignao. Il progetto in accordo con i responsabili provinciali dell'ASCI (Associazione Scout Cattolici Italiani) era quello di costituire un reparto scout nella bassa friulana che avrebbe dovuto chiamarsi Aquileia 1. Iniziò così un percorso formativo per quei giovani che avrebbero dovuto assumere il ruolo di capi del futuro reparto. Fu così che il 15 aprile del 1955 i primi 6 “scout” formularono la loro promessa sul monte Calvario di Gorizia dopo la “Veglia d'armi” della notte precedente nella cripta della basilica di Aquileia, erano 2 di Grado, 1 di Terzo, 3 di Cervignano. Il 28 settembre del 1955 il reparto partecipò alla cerimonia della “veglia d'armi” presso la chiesetta dedicata a S. Girolamo a Cervignano. Il giorno 29 sett. 1955 diversi “novizi” formularono la loro promessa nel cortile dell'allora canonica di via Mercato 1 a Cervignano dove oggi trova sede il Ricreatorio S. Michele. In origine le Squadriglie furono Aquile operanti a Cervignano e Sparvieri di Terzo nel 1956 si costituirono le Sq. Lupi e Castori. Nel 1955 il Gruppo fu censito ufficialmente all'A.S.C.I. a livello nazionale. Il primo capo reparto fu Giuliano de Colle e il primo A.E. (assistente ecclesiastico) fu don Claudio Privilegi.
Attualmente il gruppo è composto da un Branco, un Cerchio, un Reparto maschile ed uno femminile, Noviziato e Clan misti e la Comunità Capi.
L'unità dei lupetti sorse nel 1962 dall'unione del branco "S. Francesco" e "Don Gè";, adesso i 2 branchi si sono riuniti sotto l'unico nome del Branco di "S.Francesco", che è composto da varie sestiglie: i pezzati, bianchi, fulvi, neri e rossi.
Il gruppo di Cervignano è l'ultimo gruppo in Regione che vanta anche la presenza delle coccinelle, riunite nel Cerchio chiamato "La Lanterna". Qui le sestiglie sono: campanelle, stelle alpine, miosotis, genziane e mughetto bianco.
Il Reparto è un reparto parallelo: questo significa che alcune attività vengono fatte divise per Reparti, mentre quelle più significative sono vissute insieme. Il reparto maschile è sorto nel 1955 ed è composto da 4 squadriglie: lupi, castori,aquile e scoiattoli. Il reparto femminile "Albatros" invece è nato dalla fusione dell'AGI e dell'ASCI nel 1982 e conta oggi 4 squadriglie: pantere, orsi, antilopi e puma.
Il clan "3 cime" è sorto nel 1968 e a questo nel 1976 si sostituì quello misto. Clan e Noviziato hanno da sempre svolto i consueti servizi: associativi (in aiuto alle unità del gruppo) ed extra-associativi (come ad esempio in casa di riposo).
Infine la comunità capi, formata dai capi che prestano servizio in unità e non.
Cos'è l'AGESCI
L'Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI), che conta più di 177.000 soci, è un'associazione giovanile educativa che si propone di contribuire, nel tempo libero e nelle attività extra-scolastiche, alla formazione della persona secondo i principi ed il metodo dello scautismo, adattato ai ragazzi e alle ragazze nella realtà sociale italiana di oggi. L'Agesci è nata nel 1974, come iniziativa educativa liberamente promossa da credenti, dall'unificazione di due preesistenti associazioni, l'ASCI (Associazione Scout Cattolici Italiani), maschile, e l'AGI (Associazione Guide Italiane), femminile.
Nell'azione educativa l'Associazione realizza il suo impegno politico, al di fuori di ogni legame o influenza di partito, tenendo conto dell'operato degli altri ambienti educativi. La sua diffusione, omogenea sul territorio nazionale, testimonia l'impegno civile al servizio del Paese attraverso la peculiarità del suo carisma. I principi fondamentali propri dello scautismo, sono proposti attraverso un modello educativo che:
- vede i giovani come autentici protagonisti della propria crescita, orientata alla "cittadinanza attiva" (autoeducazione e senso di responsabilità)
- è attento a riconoscere valori, aspirazioni, difficoltà e tensioni nel mondo dei giovani
- deriva da una visione cristiana della vita
- tiene conto della globalità della persona e quindi della necessaria armonia con se stessi, con il creato, con gli altri
- offre alle ragazze e ai ragazzi la possibilità di vivere esperienze educative comuni, al di là di ogni ruolo imposto o artificiosamente costituito, aiutando a scoprire ed accogliere la propria identità di donne e uomini e a riconoscere in essa una chiamata alla piena realizzazione di sé e all'accoglienza dell'altro (coeducazione)
- vive la dimensione della fraternità internazionale, che supera le differenze di razza, nazionalità e religione, imparando ad essere cittadini del mondo e operatori di pace
L'Agesci è riconosciuta dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e fa parte delle APS (Associazioni di Promozione Sociale), del Forum Terzo Settore, della Tavola della Pace, di Libera ed è riconosciuta dal Dipartimento di Protezione Civile.
Il metodo scout
Il metodo scout attribuisce importanza a tutte le componenti della persona, aiutando a svilupparle e a farle crescere in armonia, secondo un cammino attento alla progressione personale di ciascuno. È fondato sui quattro punti di B.-P.: Carattere. Per formazione del carattere si intende la formazione della personalità, cioè di una relazione positiva con se stessi. L'educazione del carattere mira a sviluppare la capacità di fare scelte, di prendersi delle responsabilità, di progettare con consapevolezza la propria vita, scoprendo la propria vocazione nel piano di Dio. Essa si fonda sull'esercizio delle virtù.
Abilità manuale
Per abilità manuale si intende una relazione creativa con le cose. L'educazione all'abilità manuale ha come scopo lo sviluppo di un'intelligenza e di una progettualità pratica, di un'autonomia a realizzare, partendo da mezzi poveri, e a valorizzare quello che si ha perché lo si sa usare.
Salute e forza fisica
Per salute e forza fisica si intende la conoscenza e un rapporto positivo con il proprio corpo in quanto dono di Dio e fonte di relazione con gli altri e con l'ambiente: significa cioè accettare il proprio corpo e averne cura, ricercare ritmi naturali di vita, esprimere e vivere la propria sessualità, saper affrontare la fatica, la sofferenza, la malattia, la morte.
Servizio del prossimo
Per servizio del prossimo si intende il mettere a disposizione degli altri le proprie energie e capacità e rendersi utili in qualunque momento sia richiesto. Ciò comporta l'educazione all'amore per gli altri, al bene comune e alla solidarietà, a scoprire la ricchezza della diversità nelle persone, a vivere e lavorare insieme per costruire un mondo più giusto.
Il metodo educativo
Il metodo educativo dell'AGESCI è una proposta formativa che: vede i giovani come autentici protagonisti della loro crescita; deriva da una visione cristiana della vita; tiene conto della globalità della persona e quindi della necessaria armonia con se stessi, con il creato, con gli altri; è attenta a riconoscere valori, aspirazioni, difficoltà e tensioni nel mondo dei giovani. Il metodo si evolve e si arricchisce nel tempo e si caratterizza per l'autoeducazione, l'esperienza e l'interdipendenza tra pensiero e azione, la vita di gruppo e la dimensione comunitaria, la coeducazione, la vita all'aperto, il gioco, il servizio, la fraternità internazionale.